Le Moulin de la Galette

A. Renoir: “Bal au Moulin de la Galette” 1876 olio su tela Musée d’ Orsay (Parigi)

“Bal au moulin de la Galette” è una delle opere più note di Pierre Auguste Renoir. Unanimemente è considerato uno dei più alti capolavori del primo Impressionismo. Il dipinto consegue una grande intensità. Renoir dipinge uno spaccato di vita mondana parigina. Il Moulin de la Galette era un locale molto amato dalla gioventù parigina, ottenuto dalla ristrutturazione di due mulini a vento abbandonati. Il locale era ubicato sulla sommità della collina di Montmartre. In quel periodo il luogo brulicava di gente: erano moltissimi i giovani, che decidevano di trascorrere le loro domeniche pomeriggio al Moulin, per ballare, bere, discutere.

Per non dimenticare la freschezza della sua verve pittorica, Renoir comprende che non poteva rinunciare al plein air. Tuttavia, completa il dipinto nel suo studio senza per questo compromettere l’ immediatezza percettiva dell’ opera. Renoir frequenta il Moulin per mesi, nel tentativo di entrare in contatto con quel mondo che ha un suo tipico aspetto. Per le varie figure che popolano l’ opera Renoir fece posare amici, conoscenti o perfino frequentatori assidui del locale.

DESCRIZIONE

Nel Bal au moulin de la Galette Renoir racconta un momento di vita popolare a Parigi. Raffigura un ballo domenicale che ha luogo nella terrazza alberata del Moulin de la Galette. Le varie figure che popolano la scena sono allegre si lasciano travolgere pienamente dalle emozioni godendosi il sole di un pomeriggio primaverile, l’ eccellenza del cibo e del vino francese.

In primo piano notiamo una tavolata di persone colte in atteggiamenti naturali. Le persone a sinistra hanno appena ordinato da bere, come si può notare dal tavolo ancora ingombro di bottiglie e di cristalli. Si stanno concedendo un ordinario momento di svago. Un ragazzo a destra sta contemplando la scena con curiosità. L’ osservatore, dopo esser stato catturato da questa piacevole riunione di amici in festa, viene indirizzato verso la diagonale della panca.

È proprio sullo sfondo che ha luogo uno sfavillante ballo. Renoir coglie con grande sensibilità il movimento ondeggiante di questa umanità festaiola. A destra, infatti, si può notare una coppia che segue il ritmo acceso dell’ orchestra e si cimenta in movimenti roteanti. I tocchi rapidi di colore, che a una visione ravvicinata sembrano frantumarsi in un accostamento senza senso, osservati alla giusta distanza acquistano maggiore suggestione. L’ atmosfera chiassosa, inondata dalla luce tremolante del sole filtra attraverso il fogliame.

TECNICA

La tela riprende e porta al massimo due degli elementi distintivi della poetica renoiriana. Renoir, infatti, non fa ricorso ad una preparazione, ma sperimenta la nuova tecnica impressionista, impiegando pennellate rapide e filamentose, così da frammentare la luce in piccoli frammenti di colore. Magistrale è la resa della luce vibrante sugli abiti dei personaggi, inondandone talora i volti. Per ricostruire la luce Renoir non fa affidamento alle ombre o ai toni scuri, ma impiega puro colore. In questo modo le faville colorate dilagano su tutta la superficie pittorica. È facendo ricorso a questa tecnica che Renoir persegue l’ espressione della massima luminosità dei colori, e per raggiungere il suo obiettivo arriva persino a dipingere ombre colorate. “Le ombre non sono nere”, ripeteva, “nessuna ombra è nera”.

Il pubblico del Moulin de la Galette

INTERVISTA A RENOIR

“I need to feel the excitement of life stirring around me, and I will always need to feel that”. (Pierre Auguste Renoir).

DESCRIPTION

It is Sunday afternoon near Paris. An old man plays an accordion, filling a courtyard with the sound of a French Musette, the waltz of the working class. Men take their pick of beautiful young girls: milliners, and florists, who have walked for an hour to dance a Montmartre. Between rounds, the revelers drink muscatel and eat galettes – sweet pastries, like crepes or pancakes. Above the crowd, the Eiffel Tower rises, encircled by a wreath of windswept clouds. It is a monument of accomplishment that promises even better days to come.

STYLE

The Moulin de la Galette was a windmill turned café where working class Parisians gathered to drink and dance in a sun dappled courtyard. While the image is festive, the cabaret was also an escape from politics and the memories of the Franco – Prussian war. In fact, the site had been attacked by twenty miles Prussian soldiers, and there was a mass grave just steps away. Renoir’s painting is actually a series of portraits, of models, friends, and artists. One of them, George Riviere, wrote that in captured the moment – and that moment – deserved to be remembered in the pages of history.

TRADUZIONE

“Io ho bisogno di sentire l’ eccitazione della vita agitarsi intorno a me, ed io avrò sempre bisogno di sentire questo” (Pierre Auguste Renoir).

Descrizione: è domenica pomeriggio vicino Parigi. Un uomo anziano suona un accordo riempiendo il cortile con il suono della musica francese: il valzer della classe lavoratrice. Gli uomini lasciano il loro strumento di lavoro da bellissime e giovani ragazze: modiste (donne che confezionano cappelli), fioraie che hanno camminato per 1 ora per danzare a Montmartre. Fra un giro e un altro di valzer si beve moscato e si mangiano gallette: dolci paste simili a crepes o pancakes. Sopra la folle sorge la Torre Eiffel circondata da una ghirlanda di nuvole passeggere. È un completamento al monumento che promette giorni migliori.

Stile: “Le Moulin de la Galette” era un mulino a vento, trasformato in un bar, dove la classe lavoratrice parigina si riuniva per bere e ballare sotto il sole di un assolato cortile. Mentre l’ immagine è festosa, lo spettacolo era anche un espediente di politica per le memorie della guerra Franco-Prussiana. Infatti, il luogo è stato attaccato da 20.000 soldati prussiani e c’era anche una massiccia tomba appena lontano dai gradini. Il dipinto di Renoir è effettivamente una serie di ritratti, di modelle, amici e artisti. Uno di loro, George Riviere, scrisse che il momento meritava di essere ricordato nelle pagine di storia.

LA COLAZIONE DEI CANOTTIERI

A. Renoir: “La colazione dei canottieri” XIX sec. olio su tela Museo di Washington

Questo dipinto rappresenta una scena di vita campestre ossia la colazione all’ aperto dei canottieri di ritorno dalla gita in canoa alla Maison Fournaise. Il villaggio di Chatou è denominato Ile des Impressionistes poichè molti artisti vi si recavano per dipingere en plein air. In primo piano vi sono la futura moglie di Renoir Aline Charigot con un affettuoso cagnolino e Gustave Caillebotte che conversa con l’ attrice Angele e con il giornalista italiano Maggiolo. In secondo piano appoggiato alla ringhiera il figlio del proprietario Alphonse Fournaise. Infine, in fondo appoggiata alla ringhiera vi è la sorella di Alphonse: Alphonsine Fournaise. Inoltre vi sono i finanziatori degli impressionisti: il collezionista C. Ephroussi vestito di nero ed il poeta Laforgue.

La luce estiva del sole filtra attraverso il tendaggio a righe, la scena viene inondata di riflessi rosati. Ne consegue un’ atmosfera festosa, accentuata dalla fitta rete di sguardi che lega espressivamente i vari personaggi. Pittore magistrale Renoir rende con leggerezza l’ atmosfera di una domenica pomeriggio. Questo quadretto idilliaco, era destinato a scomparire, con enorme rammarico del figlio del pittore, che in visita a Chatou sarebbe stato tristemente colpito dal degrado che avvolgeva quei luoghi. Renoir con questo dipinto approfondisce i colori caldi e freddi.

Dal punto di vista prospettico la composizione si articola sulla sagoma robusta e obliqua del tavolo, sulle esili strutture di ferro che sorreggono la tenda e sull’ asse obliquo della balaustra, che separa nettamente il primo piano dallo sfondo paesaggistico. Inoltre, Renoir sceglie di raffigurare sulla tavola ancora ingombra dei resti del pasto una natura morta, con la quale dà prova del proprio virtuosismo operando un trattamento pittorico differenziato delle varie parti. Alla leggerezza delle bottiglie e dei cristalli fa riscontro la massa compatta della frutta e della retrostante bottiglia di cognac. Le briciole di pane e il tovagliolo bianco lasciato negligentemente sulla tovaglia rimandano a un grande naturalismo.