Metafisica

Il termine Metafisica significa: “Oltre il mondo materiale”. La metafisica approfondisce tutto quel che è oltre l’ apparenza. I metafisici non descrivono la realtà oggettiva, ma descrivono degli scenari impossibili. I paesaggi sono disabitati e misteriosi. Queste opere d’ arte esprimono spaesamento. I principali artisti metafisici sono: Giorgio Morandi, Carlo Carrà, Giorgio De Chirico.

Le caratteristiche dell’ arte Metafisica: innanzitutto quel che contraddistingue i quadri metafisici è l’ enigma. I monumenti sono costruiti con prospettive molto accentuate o errate. In questi dipinti vi sono torri, colonne e manichini. Inoltre gli spazi sono quasi deserti. Tuttavia vi sono delle presenze enigmatiche dietro i palazzi. A volte vi sono delle statue su piedistalli. I paesaggi sono caratterizzati da orizzonti aperti verso il mare. Le ombre sono allungate. Il fondo risalta dietro gli edifici. Infine i monumenti moderni e i monumenti antichi sono collocati, a volte, nello stesso dipinto.

NATURA MORTA METAFISICA

G. Morandi: “Natura morta metafisica” 1919 olio su tela Pinacoteca di Brera

Questo dipinto del bolognese Giorgio Morandi rappresenta delle forme geometrizzate su piani orizzontali e verticali evidenti e piani obliqui immaginari. Lo spazio non presenta figure umane. L’ opera d’ arte presenta un accenno di assonometria. L’ obiettivo delle proiezioni assonometriche è di effettuare una rappresentazione tridimensionale. Il disegno assonometrico fornisce informazioni parziali sull’ insieme dell’ oggetto. Infatti vi è sempre una parte che non vediamo. L’ assonometria si basa su: 1) oggetto 2) quadro 3) centro di proiezione da cui partono i raggi. In questo dipinto l’ oggetto è una scatola a forma di parallelepipedo. Quindi quest’ ultimo viene proiettato sul piano verticale, sul piano laterale e sul piano orizzontale. I tre assi cartesiani x, y, z indicano rispettivamente: larghezza, profondità, altezza.

Nonostante questo sia un dipinto metafisico le ombre non sono molto allungate. I raggi luminosi partono da una sorgente luminosa nell’ infinito o da una luce artificiale collocata all’ interno della stanza. All’ interno del parallelepipedo vi è un’ ombra autoportata triangolare. Alla nostra destra vi è l’ ombra portata. Le facce della figura geometrica presentano un’ ombra propria. Innanzitutto la variazione dell’ ombra dipende dall’ inclinazione del raggio luminoso. Infine quanto più è inclinato il raggio orizzontalmente tanto più l’ ombra è allungata. I colori sono caldi, vi sono infatti varie tonalità di arancione e marrone. Questo dipinto esprime staticità, infatti, come in ogni dipinto metafisico il tempo sembra fermo.

NATURA MORTA CON MANICHINO

G. Morandi: “Natura morta con manichino” 1918 olio su tela Ermitage di S. Pietroburgo (Russia)

In questo dipinto Morandi, secondo alcuni critici, rappresenta una scatola a forma di parallelepipedo con vetro e un pomello per aprire e chiudere. Secondo altri critici il pomello è, invece, una sfera fluttuante in equilibrio. All’ interno della scatola vi sono un compasso e la testa di un manichino che rappresenta l’ inquietudine di un uomo senza volto. Il manichino da sartoria freddo e rigido prende il posto dell’ essere umano che, ridotto ad automa, viene raffigurato dagli artisti metafisici senza volto, ligneo e apparentemente inespressivo. In seguito vedremo che il promotore del manichino è Giorgio De Chirico. Il fratello Alberto Savinio ha suggerito a De Chirico di rendere il manichino il protagonista indiscusso delle sue opere. Alberto Savinio, infatti, nel dramma “Chants de mort, da lui scritto, aveva creato il personaggio enigmatico dell’ uomo senza volto da cui Giorgio ha ripreso quindi, l’ idea dell’ uomo automa privo di emozioni. Quindi lo inizia a rappresentare su tela proprio nei panni del manichino da sartoria.

Tuttavia solo apparentemente il manichino può non essere in grado di trasmettere stati d’ animo. Infatti nonostante la rigidità dei suoi movimenti, più simili a quelli di un burattino che non a quelli di un essere umano, il manichino è capace, con le pose che assume e con il ruolo che gioca nello spazio pittorico, di trasmettere stati d’ animo di inquietudine, di solitudine e di alienazione. In questo dipinto è rappresentata solo la testa del manichino per sottolineare non uno stato d’ animo, ma il pensiero. Le ombre portate sono proiettate sul fondo. Vi è, anche, un lieve accenno di ombra propria. La luce è frontale. I colori sono caldi: giallo, rosa, rosso, marrone.