Il Sublime

Il sentimento tipicamente romantico come il senso del sublime trova una piena attuazione nei dipinti di Caspar David Friedrich. Infatti nei suoi dipinti l’ uomo contempla la natura con malinconia. La natura è uno spettacolo che suscita dei forti sentimenti.

ABBAZIA NEL QUERCETO

Friedrich: “Abbazia nel querceto” 1810 olio su tela Museo di Berlino

L’ opera di Friedrich raffigura una processione di frati che, recando le ceneri di un confratello defunto, sono diretti verso il cancello di un’ abbazia medievale diroccata utilizzata come cimitero. Questo funerale avviene in uno scenario di funebre desolazione: oltre al paesaggio in rovina, infatti, gli elementi che più risaltano in questa solitudine di morte sono gli scheletri delle querce.

Sul lembo di terra in primo piano sono disseminate varie croci nere che sembrano esser composte dalla stessa materia dei monaci, mostrandosi affini anche per la forma e il colore. La parte inferiore dell’ opera è immersa in un denso strato di nebbia lugubre. Friedrich dipinge gli elementi naturali di questo quadro esprimendo in questo modo una sensazione di inquietudine. La parte più alta è invece illuminate dal sole che sorge, mentre una pallida luna crescente sbiadisce nella luce dell’ alba.

DESCRIZIONE

Al centro del dipinto vi sono i resti dell’ edificio sui quali risalta una finestra a sesto acuto. In confronto al paesaggio le figure sono decisamente piccole, non molto visibili, isolate. La scena è simmetrica, infatti l’ edificio divide in due parti uguali la scena. I colori sono scuri. La luce laterale proviene dall’ alto. La presenza di un edificio sacro indica la riscoperta della fede nella natura. Le dimensioni minori dell’ uomo di fronte alla natura sono tipicamente sublimi.

L’ uomo è suggestionato, ma nello stesso tempo affascinato dal paesaggio. I monaci isolati dimostrano anche la difficoltà di comunicare dell’ artista romantico che si allontana dalla società sentendosi incompreso.

LA LUNA SORGE DAL MARE

Friedrich: “Sorge la luna” XIX sec. olio su tela Museo di Berlino

 I dipinti di Friedrich includono spesso una persona vista di scorcio, assorta nella contemplazione del paesaggio. L’ osservatore, quindi, si identifica nel personaggio raffigurato. Friedrich paragona spesso i propri paesaggi a temi religiosi, molti dei suoi dipinti più famosi sono considerati impregnati di misticismo religioso.

Dal punto di vista formale, lo stile di Friedrich abbandona alcuni elementi del modello accademico tradizionale di pittura del paesaggio: l’ imitazione della natura e la divisione razionale dello spazio. Al loro posto vi sono paesaggi stilizzati, atmosfere malinconiche, vicinanza e lontananza.

Friedrich non dipingeva all’ aperto, ma nel suo studio, attingendo le figure dal ricordo e dall’ immaginazione. I suoi quadri hanno strutture costruite su simmetrie e contrasti tra elementi orizzontali e verticali.

MONACO IN RIVA AL MARE

Friedrich: “Monaco in riva al mare” XIX sec. olio su tela Museo di Berlino

“Monaco in riva al mare” raffigura una spiaggia nordica deserta. In basso troviamo una duna di sabbia, sovrastata dall’ immensa distesa di un mare mosso e angoscioso. Infine, un cielo denso di nuvole che occupa la maggior parte della superficie pittorica.

A contemplare questo paesaggio desolato vi è una singola figura voltata di lato, vestita con una lunga tonaca nera. Un uomo inerme di fronte l’ infinito. Si tratta di un monaco, e appare quasi completamente estraniato dal mondo che lo circonda. La sua sagoma decentrata si scorge appena non solo per le sue dimensioni, ma anche per la sua somiglianza cromatica con gli elementi naturali che lo circondano.

Malgrado rivolga la schiena all’ osservatore, si può comprendere che il suo animo rivela varie emozioni: angoscia, malinconia, inquietudine oltre che una profonda solitudine interiore.

Questo dipinto è una delle tele più rappresentative del sublime e dell’infinito. Sprofonda nell’ infinito per poi prendere consapevolezza della sua piccolezza materiale nei confronti di Dio. Da una parte l’ uomo si sente immensamente fragile e dall’altra prova un sentimento di «meraviglia». Proprio mediante la consapevolezza della propria impotenza nei confronti della Natura, l’ uomo scopre la propria grandezza spirituale.

Le gradazioni cromatiche del Monaco in riva al mare sono soprattutto sfumature di azzurri e grigi. Tutto il dipinto è strutturato su una serie di linee orizzontali, cui si contrappone la verticalità della figura del viandante. La luce proviene dall’ alto. Ultima caratteristica del Monaco in riva al mare è la presenza di una Rückenfigur (prete). Si tratta di una figura in posizione tergale che, colta mentre contempla la grandiosità della Natura, spinge l’ osservatore del dipinto a immedesimarsi in lui e a soffermarsi sul paesaggio.