L’arte neoclassica

Ingres: “Il fidanzamento di Raffaello” 1814 olio su tela Fogg Art Museum (USA)

Questo dipinto di Dominique Ingres rappresenta “Il fidanzamento di Raffaello”. Ingres raffigura il giovane Raffaello con l’ amata Fornarina (figlia del fornaio). La fornarina è voltata di 3/4 e guarda verso l’ osservatore. Raffaello voltato di 3/4 osserva il dipinto:”La Fornarina” in via di esecuzione che ritrae l’ amata. In secondo piano un altro dipinto di Raffaello: “La Madonna della seggiola”. In fondo una finestra dal quale risalta il paesaggio. Ingres è decisamente classicheggiante, infatti, segue lo stile di Raffaello in molti dei suoi dipinti.A differenza dei colori pastello di Raffaello i colori di Ingres sono più accesi e le composizioni più strutturate.Jacques Loius David a differenza di Dominique Ingres segue uno stile di ideali razionali e patriottici. Molto probabilmente la luce proviene dal fondo. I colori sono contrastanti.

Raffaello: “La Fornarina” 1518 olio su tavola Galleria Nazionale d’ arte antica Palazzo Barberini (Roma)

NAPOLEONE

Ingres: “Napoleone in trono” 1806 olio su tela Musée de l’ Armée

Raffigura Napoleone seduto su un trono monumentale mentre indossa un sontuoso abito bianco e un mantello rosso sul quale sono ricamate le api d’oro dei re merovingi (prima dinastia dei Franchi). Il trono ha una struttura semicircolare e due lesene corinzie. Al collo indossa lo stemma nobiliare. La sua mano sinistra poggia sulla gamba, mentre la destra regge uno scettro raffigurante una statuetta di Carlo Magno. Un secondo scettro, che termina con lo stemma della Mano della giustizia (antico scettro dei Re Franchi che ricorda la benedizione latina di Gesù Cristo), è appoggiato al braccio sinistro dell’imperatore mentre una spada si confonde fra le decorazioni dorate del vestito. La corona d’ alloro è un evidente riferimento agli imperatori dell’antica Roma.

Al di sotto del trono vi è un tappeto raffigurante il simbolo imperiale dell’aquila, la bilancia, simbolo di giustizia, e una dicitura dell’artista. Sullo sfondo si possono notare due stemmi del Regno d’ Italia. La scena è simmetrica. Napoleone è rappresentato in posizione frontale. I colori sono luminosi. La luce è frontale.

Il ritratto, austero e imponente, celebra Napoleone Bonaparte trasfigurandolo in un’ entità quasi divina, come suggerito dalla monumentalità del soggetto.

L’ APOTEOSI DI OMERO

Ingres: “L’ Apoteosi di Omero” 1828 olio su tela Musée du Louvre

Considerato uno dei manifesti del Neoclassicismo, “L’ Apoteosi di Omero” raffigura il poeta greco Omero mentre siede su un trono rialzato da diversi gradini, davanti alla facciata di un tempio ionico esastilo, in procinto di essere incoronato dalla Vittoria alata con una ghirlanda d’ alloro, il massimo riconoscimento che si può conferire a un poeta. Quali sono gli elementi del tempio? Antefisse e acroteri. Frontone con timpano scolpito. Architrave, fregio, cornice. Colonne ioniche.

Omero è circondato da altri illustri poeti, che si accalcano tra di loro dando vita a una composizione che ricorda la Scuola di Atene di Raffaello. La schiera in alto è quella dei poeti antichi, mentre in basso troviamo i moderni. Dante Alighieri è vestito di rosso con in mano il libro della Divina Commedia. Due sono le eccezioni significative: la prima è Raffaello, autore della Scuola di Atene raffigurato all’estrema sinistra, e la seconda è Michelangelo, assorto in una sua tipica riflessione.

La figura di Omero in quest’opera è assimilata a quella di un dio onnipotente: la ieraticità (sacralità) divina del poeta greco è ribadita dalla decorazione del tempio retrostante a lui dedicato. Analogamente, una scritta in greco recita: «Se Omero è un dio, che lo si onori tra gli dei; se non è un dio, che sia considerato tale». Ingres compie insomma un’operazione di sacralizzazione del poeta, ribadita dalle offerte che ciascuno dei personaggi gli porge. Fidia, il protagonista dell’arte greca, gli offre gli strumenti da lavoro, Dante come già accennato gli porge la Divina Commedia, mentre Alessandro MagnoPindaro prestano ossequio esibendo la teca e la lira. L’ unico a non compiere azioni è Omero, con il volto impassibile e fisso avanti a sé.