Il sogno

Mirò: “Paesaggio Catalano” 1923 olio su tela Museum of Modern Art (New York)

Joan Mirò (1893-1983) è un artista spagnolo che crea un alfabeto di segni. Le sue composizioni sono piene di virgole, accenti, asterischi, forme minerali, vegetali, animali. Inoltre Mirò elimina la simmetria e il volume. Le sue composizioni sono ludiche. “Paesaggio Catalano” sembra un dipinto confusionario, in realtà rappresenta un fantastico paesaggio. ll dipinto nel suo complesso è un nuovo inno alla Catalogna: cielo e terra hanno le connotazioni dei caldi paesaggi mediterranei invasi dalla luce e resi con cromie gialle. I segni e i colori creano un mondo fiabesco. Le forme geometriche rappresentano il mondo minerale. Le linee curve simboleggiano la vita vegetale ed animale.

All’ interno della scena si vede un pesce gatto con testa gialla e lingua rossa intento ad inseguire un insetto alato. In alto un cacciatore con corpo filiforme, testa triangolare con pipa e un fucile a fiamma per catturare pesci e animali. Inoltre vi è una scala simbolo di evasione che conduce alla bandiera francese e alla bandiera catalana. In basso la scritta Sard indica una danza spagnola. Mirò usa il colore timbrico infatti i colori sono primari (giallo, rosso, blu) e senza sfumature. In questo dipinto non vi sono tridimensionalità, volume, simmetria. Mirò vede la vita allegramente e con gli occhi di un bambino. Sembra voler dire: “La vita è un sogno. La vita, a volte, è noiosa e triste, ma può essere migliorata se si riscoprono i valori semplici tipici dei bambini. Infatti solo questi ultimi vivono la vita come un gioco. Invece la vita degli adulti, a volte, è costellata da cattiveria, superbia, arroganza, prepotenza, maleducazione. Alcuni adulti diventano, in questo modo, tirchi, maliziosi, stupidi, superficiali. Mirò ci invita a recuperare la nostra umanità.

IL CARNEVALE DI ARLECCHINO

Mirò: “Il Carnevale di Arlecchino” 1924 olio su tela (USA)

“Il Carnevale di Arlecchino è un famoso dipinto di Mirò.
Applica la tecnica surrealista di automatismo psichico: trasferimento in maniera automatica, senza la mediazione della ragione, di immagini e associazioni che sgorgano liberamente dall’ inconscio.
Il “Carnevale di Arlecchino” è un dipinto non convenzionale che ha spesso attirato le critiche dei critici d’ arte che lo accusano di non essere conforme alla consueta eloquenza artistica.
Questo dipinto esemplifica, meglio di altre opere, gli obiettivi ed i traguardi che questo movimento pittorico si è proposto fin dal momento della sua fondazione. 

L’ opera si presenta come una “visione”, un grande spettacolo composto di oggetti strani, giocattoli fantastici, folletti e strani esseri informi: oggetti e simboli che fluttuano in uno spazio appena accennato all’ interno di una pittura infantile. I colori sono caldi, freddi, acromatici. La luce non proviene dalla finestra poichè è sera e quel che sembra il sole in realtà è una stravagante luna. La luce proviene dall’ alto.
Mirò libera la sua fantasia crea una realtà surreale ed inconscia, un mondo parallelo al nostro, costituito di oggetti onirici. 

OGGETTI DENTRO IL QUADRO

Gli elementi caratterizzanti, i quali possono essere ritrovati anche in altre tele sono: la scala che indica la fuga dal mondo e l’ evasione, gli animali sono quelli che amava e di cui sempre si circondava; il gatto sempre al suo fianco mentre dipingeva; la sfera sulla destra del dipinto simboleggia il globo terrestre; il triangolo che appare alla finestra evoca la Tour Eiffel. Quali sono gli altri elementi del dipinto? Divertiamoci insieme a scoprirli. Nella parte superiore del dipinto vi sono: uno spartito musicale, una stella cometa, due squadre, due sirene, un gallo che tiene in mano un contrabbasso, una sigaretta allungata che incornicia la finestra. Nella parte inferiore vi sono: un uomo a forma di chitarra con la pipa, un pesce ed una tovaglia sul tavolo, una mongolfiera, giocattoli vari, una grande mano che divide l’ area superiore dall’ area inferiore.