Il Blu Cobalto di Vincent

Vincent Van Gogh: “Notte Stellata” 1888 olio su tela Museum of Modern Art New York

“Notte stellata” è certamente una delle opere più celebri di Vincent Van Gogh. Questo dipinto rappresenta un vorticoso, ma incantevole paesaggio. Van Gogh lo ha interiorizzato fino allo spasimo per trasformare il paesaggio in una potente visione onirica in cui poter fare affiorare le sue emozioni, le sue paure, i suoi viaggi dell’ anima. La Notte stellata, pertanto, non offre all’ osservatore un’ immagine fedele della realtà, quanto una forma di «espressione» di quest’ ultima.

L’ immagine possiede una forza straordinaria. A sinistra la scena è chiusa da un cipresso alto e severo che, stagliandosi contro il cielo notturno, agisce come un intermediario vegetale tra la terra e il cielo, tra la vita e la morte. A fianco del solitario cipresso troviamo un paesino che, disperdendosi su un colle, sembra perduto nell’ immensità del movimento cosmico che fluisce sopra di esso. I caseggiati sono generalmente bassi, fatta eccezione per il campanile, che riprende la verticalità del cipresso. Il villaggio è avvolto dal buio e rimanda a un ideale di calma.

L ‘inquietudine dell’artista, poi, esplode nella porzione superiore della tela, quella relativa al cielo. Questi spazi cosmici sono rischiarati dalla luce della luna, visibile in alto a destra. Ma a catturare l’ attenzione dell’ osservatore sono soprattutto le stelle, che sembrano ruotare vorticosamente. Il movimento arcano degli astri, nonostante la sua tumultuosità, è infatti guidato da pennellate che ispessendosi, distribuiscono la materia pittorica secondo irradiazioni circolari.

TECNICA

La visione, poi, viene resa armoniosa dal mirabile contrasto presente tra l’ ultramarino, i blu cobalto (tonalità costitutive del cielo) e i gialli e i bianchi di zinco per le stelle. Il colore è cremoso ed è steso con uno spessore minimo, a piccoli tocchi ravvicinati, lasciando spazi vuoti, in corrispondenza delle stelle, simulando il tremolio. In questo modo il dipinto assume un tono brillante ma freddo allo stesso tempo.

La contemplazione di questo cielo stellato affascinante è tutt’ altro che idillica, ma vuole affrontare il mistero del mondo e della drammaticità del pittore, che non a caso ricorre a un segno pittorico materico. La potente raffigurazione del cielo, insieme al contrasto degli astri e alla flebile luce emessa dalle luci del villaggio sottostante, sembra quasi voler delineare un confine individuabile tra van Gogh e il mondo. Così, in questo capolavoro dell’ arte ottocentesca, i vertiginosi e drammatici tormenti di van Gogh trovano una delle loro più potenti raffigurazioni.

NOTTE STELLATA SUL RODANO

Vincent Van Gogh: “Notte Stellata sul Rodano” XIX sec. olio su tela Musée d’ Orsay Parigi

Questo dipinto rappresenta una notte stellata. Il fiume Rodano è illuminato dagli astri. Un uomo e una donna passeggiano guardando l’ osservatore. Di seguito, invece, si fornisce la descrizione che Vincent van Gogh fornì dell’ opera, in una lettera indirizzata al fratello Théo:

“Ho passeggiato una notte lungo il mare sulla spiaggia deserta, non era ridente, ma neppure triste. Il cielo di un azzurro profondo era punteggiato di nuvole di un azzurro più profondo del blu base, di un cobalto intenso, e di altre nuvole di un azzurro più chiaro. Sul fondo azzurro scintillavano delle stelle chiare, gialle, bianche, rosa, più luminose delle pietre preziose che vediamo anche a Parigi – quindi era il caso di dire: opali, lapislazzuli, rubini, ambre, zaffiri. Il mare era di un blu oltremare molto profondo – la spiaggia di un tono violaceo, e mi pareva anche rossastra”.
(Vincent van Gogh)

Anche van Gogh, come si è detto, sente con vivo trasporto la fascinazione del cielo notturno, e lo immortala in diverse opere, come in questa “Notte stellata sul Rodano”. Questa tela, infatti, concede un’ ampia rilevanza ad una visione del cielo notturno, reso con una sensibilità quasi romantica: quella fede e quel sentimento che era stato bandito, declassando gli astri a oggetti di indagine scientifica, nella Notte stellata sul Rodano riaffiorano in maniera particolarmente misteriosa ed affascinante.

In quest’ opera van Gogh coglie il mondo che riposa nella luminosità tranquilla di una luce naturale e scintillante. Il cielo appare infatti rischiarato da una moltitudine di stelle, che brillando si riflettono sui flutti del Rodano, visibile in basso. Alla naturalezza degli astri, poi, fa da contrappunto l’ artificialità dei lampioni, che illuminano l’ acqua appena increspate del fiume dei fasci luminosi fuggevolissimi ma violenti.

CAMPO DI GRANO CON CORVI

Vincent Van Gogh: “Campo di grano con corvi” XIX sec. olio su tela Van Gogh Museum Amsterdam (Paesi Bassi)

Questo dipinto rappresenta un paesaggio con un campo di grano. La tempesta è imminente, quindi uno stormo di corvi si alza in volo. In cielo si formano dei vortici che preannunciano una drammatica tempesta notturna.

Composizione: la scena è simmetrica. La strada divide in verticale due parti del dipinto. Non sono presenti regole prospettiche. Van Gogh divide in due registri orizzontali il dipinto: il cielo e la terra. La tridimensionalità è sottolineata dal colore pastoso.

Effetti Cromatici: il colore preferito da Van Gogh è il giallo acceso, ed è il colore che risalta in questo dipinto. Van Gogh ha creato due fasce di colore contapposte: in alto il cielo, in basso la terra. I colori sono stesi con pennellate energiche. Il dipinto presenta lunghe pennellate che creano tratti sulla tela. L’ ambiente viene rielaborato dallo stato d’ animo del pittore. I corvi sono rappresentati con pochi tratti di colore nero. Il triste canto del corvo: “cras, cras” significa: “domani” ed è considerato un ammonimento di morte imminente.

Luce: la scena non è luminosa prevalgono le tonalità scure. Simbologia: la presenza dei corvi indica un presagio di morte che riflette il momento di tristezza di Van Gogh. Il corvo svantaggiato dal suo piumaggio assume un significato funereo.